Si torna al Tribunale Federale Nazionale, dunque si riparte dal primo grado di giustizia sportiva. Questa l’indicazione emersa dall’ordinanza del T.a.r. del Lazio (Prima Sezione) firmata dal Presidente Germana Panzironi. Tuttavia tale ordinanza (pubblicata nella tarda mattinata di ieri, a 24 ore dalla chiusura della Camera di Consiglio) non chiarisce se il Collegio di Garanzia del C.o.n.i. abbia avuto ragione nel dichiarare (11 settembre) l’inammissibilità dei ricorsi di Ternana e Pro Vercelli sul format e (come immediata conseguenza) l’improcedibilità dei ricorsi sui criteri di ripescaggio. In ogni caso arriva (inevitabile) il comunicato di Franco Frattini, che prende atto della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale e dichiara “sconvocata” l’udienza del Collegio in programma oggi pomeriggio. A oltre 2 mesi dalla sentenza “pro-Novara” tocca ancora alla corte presieduta da Roberto Proietti (oggi, ore 14.30) esaminare la spinosa questione ripescaggi. Vedi format del torneo cadetto, sceso da 22 a 19 squadre in relazione ai decreti firmati lo scorso 13 agosto dal Commissario Straordinario Roberto Fabbricini (ma non dal Segretario Generale Antonio Di Sebastiano). E vedi anche i criteri di ripescaggio, col ripristino (o meno) del comma D4 del C.U N.54 del 30 maggio. Quello che prima dell’annullamento decretato dal T.f.n. (17 luglio) e confermato dalla C.f.a. (primo agosto) impediva il ripescaggio dei club sanzionati nell’ultimo triennio per illeciti amministrativi (come Novara e Catania, penalizzati nel 2015 per tardivo versamento delle ritenute Irpef). Il ricorso della Ternana è autonomo e distinto rispetto a quello del Catania e quindi (salvo eventuale accorpamento) deve essere esaminato separatamente. Ovviamente i legali rossoverdi chiedono la cancellazione dei sovra-citati decreti F.i.g.c., basati sulla modifica delle N.o.i.f. N. 49 e 50 e finalizzati a cambiare “al volo” il formato del torneo cadetto. In caso di “disco rosso” la Ternana è pronta ad appellarsi al Consiglio di Stato onde chiedere la sospensiva cautelare “inaudita altera parte” (ossia senza contraddittorio) dei provvedimenti impugnati. Ovviamente in caso di accoglimento salterebbe l’esordio in campionato fissato per dopodomani a Pesaro. E a prescindere dall’esito finale della vicenda sarebbe una vittoria morale per la società, indomita nella sua battaglia di giustizia.
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