Difesa a quattro e Tremolada libero di giostrare tra le linee. Questo il duplice assioma sul quale potrebbe basarsi il nuovo tecnico rossoverde. E allora le possibili soluzioni sono targate (in ordine crescente di probabilità) 4-4-1-1, 4-2-3-1 e 4-3-1-2. Con le prime due coppia di centrocampisti centrali, con la terza invece tris di mediani e quindi “maggiore densità” in mezzo al campo. Ecco perché proprio il 4-3-1-2 (adottato da Pochesci in 9 partite su 23) sembra preferibile nel breve-medio periodo. Tuttavia Carretta, piuttosto discontinuo nel ruolo di seconda punta, potrebbe incidere di più come esterno offensivo nel 4-2-3-1 (sulla sinistra o meglio ancora sulla destra, ossia “a piede invertito”). Senza contare che nel 4-3-1-2 faticherebbe a trovare spazio Statella (sempre titolare da quando è stato ingaggiato). E allora? E allora l’atteggiamento tattico perfetto in relazione alle caratteristiche dei giocatori sovra-citati non esiste, per cui è doveroso scegliere quello migliore, quello capace di esaltare le prerogative di alcuni giocatori e di penalizzare in misura marginale le caratteristiche di altri.
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