Niente effetto De Canio. Ancora una sconfitta pesante per le Fere che lasciano l’intera posta in palio al Liberati anche al Bari. La formazione di Grosso mette in campo tutta la sua tecnica e vince meritatamente 2-1. Niente da dire sulla vittoria, anche perché i rossoverdi hanno tirato pochissimo in porta e a nulla sembrano valsi i cambiamenti tattici di De Canio. Tremolada e compagni sono scesi in campo con il chiaro intento di bloccare l’iniziativa degli avversari, rinunciando sostanzialmente ad attaccare. Ma la differenza tecnica è stata tale che non c’è stato nulla da fare. Un gol in apertura di Henderson, poi subito il pareggio di Defendi, questo forse l’unica nota positiva visto che le Fere non hanno mai dato l’impressione di saper essere in grado di raddrizzare una partita. Ma nel secondo tempo i biancorossi sono saliti in cattedra e hanno messo a segno la rete del vantaggio definitiva. Montalto e compagni sono apparsi confusi e con poche idee, soprattutto in attacco. E di male in peggio, ecco anche la contemporanea vittoria dell’Ascoli, che allunga a quattro punto il distacco dalla Ternana, sempre più vicina alla retrocessione diretta quando mancano quindici partite e martedì sera c’è la trasferta di Venezia.
In campo – Il tecnico rossoverde all’esordio dà seguito alle indicazioni emerse dopo il suo arrivo, rinfoltendo così il centrocampo delle Fere in un 4-5-1 che prevede la presenza di Montalto unico terminale offensivo. Dietro di lui la licenza di attaccare è concessa a Tremolada e a Statella. Il Bari riparte con il consueto 4-3-3, con Tello al posto di Busellato a centrocampo rispetto alla vittoria contro la Cremonese. L’inizio per De Canio è subito da dimenticare: dopo due minuti infatti gli ospiti sono già avanti. Paolucci perde l’ennesimo pallone velenoso della stagione e spiana la strada a Henderson, che indisturbato si presenta al limite dell’area e calcia verso la porta, Plizzari non riesce ad intervenire anche se il tiro non sembra irresistibile. Ma al contrario del solito stavolta le Fere trovano subito la reazione giusta: passano pochi minuti infatti e Paolucci pesca bene il taglio di Defendi in area, colpo di testa e palla in rete, con il centrocampista che non esulta per rispetto della sua ex squadra. La partita torna dunque in equilibrio. Poi è il Bari a prendere il sopravvento, in particolare con un possesso palla efficace e con un pressing alto in fase di non possesso. Le Fere soffrono e faticano ad uscire dalla propria area di rigore. La difesa rossoverde comunque non corre grossi pericoli. Anche perché Vitiello e Rigione tengono a bada due ossi duri come Galano e Kozak. Un paio di calci di punizione controllati dalla difesa della Ternana e poco più: il primo tempo si chiude senza scossoni, con la formazione di De Canio che si è difesa senza troppo affanno mettendo però in evidenza anche tanta difficoltà ad imbastire azioni offensive.
La ripresa – Non ci sono sostituzioni tra il primo e il secondo tempo. Il primo brivido è per Plizzari: gran lancio di Marrone, inserimento di Anderson che controlla e fa fuori Favalli, poi solo davanti al portiere rossoverde calcia fuori dallo specchio della porta. De Canio prova a cambiare qualcosa, almeno negli uomini fuori uno spento Angiulli, dentro Varone che torna in campo dopo settimane di panchina e tribuna. Ma la formazione di Grosso accerchia i rossoverdi, sempre più chiusi nella propria area di rigore. E alla fine arriva la rete del vantaggio biancorosso: calcio d’angolo calciato da Henderson sul secondo palo, colpo di testa di Marrone che tutto solo può insaccare il 2-1. De Canio allora pensa di cambiare qualcosa davanti per dare più peso all’attacco: fuori uno spento Tremolada, dentro Piovaccari che si va a schierare al fianco di Montalto, in una specie di 4-4-2. Poi ancora sostituzione: fuori Statella, impalpabile, e in campo il suo gemello Carretta, che si piazza a sinistra per cercare di sfruttare la sua velocità contro la stanchezza degli avversari. Le Fere si sbilanciano in avanti e devono fare i conti con il contropiede barese: in uno di questi grande occasione per Kozak, che ha la palla buona da insaccare a due passi dalla porta dopo un cross laterale, ma l’attaccante cicca clamorosamente la palla che sfuma laterale. Poi il forcing delle Fere nei cinque minuti di recupero: ne esce solo un colpo di testa di Montalto sul calcio d’angolo a pochi secondi dalla fine. Poi niente di più.
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