Numeri alla mano questa volta potrebbe rivelarsi insufficiente perfino lo strepitoso rendimento (media 2,09 punti a partita) tenuto tra metà marzo e metà maggio 2017 da Avenatti, Falletti, Pettinari e compagni. L’organico attuale è modesto (ma non disastroso come qualche “sfascista” continua artatamente a sostenere poiché elementi di buon livello sono presenti in tutti i reparti) e comunque non è paragonabile a quello guidato da Liverani. La forbice riguarda il tasso tecnico e soprattutto quello di esperienza, anche se grazie agli arrivi di gennaio (vedi Rigione, Signori, Statella e Piovaccari) le presenze complessive nel torneo cadetto sono sostanzialmente in linea con quelle di altre 4-5 pericolanti. Purtroppo sulla classifica attuale pesano in maniera determinante i tanti, troppi punti persi in Zona Cesarini (7 con Pochesci contro Venezia e Perugia, a Cremona e a Pescara e uno con Mariani contro la V. Entella). La controprova ovviamente non esiste, ma è lecito ipotizzare che una squadra con maggiore personalità avrebbe evitato alcune di queste beffe. Incidono anche gli errori arbitrali, ultimo dei quali quello legato alla mancata espulsione di Addae (fallo su Montalto a palla lontana) nei minuti iniziali del match di Ascoli. Ma questo è un altro discorso.
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