Il calcio è fatto di giocate, pressing e gol. Ma il calcio è anche azienda, rapporti personali e momenti durante l’anno dove spiegare cosa succede al di fuori del rettangolo di gioco. Perché quello che si vede durante le partite altro non è che il prodotto del lavoro settimanale, racchiuso all'interno di tutte le dinamiche, calcistiche ed extracalcistiche che siano. La seconda debacle esterna in quel di Vicenza e la chiamata a raccolta del presidente Bandecchi all’Università Niccolò Cusano. Eventi che, come normale che sia, piombano a testa bassa nella conferenza di ieri, perchè il calcio non ha memoria, allora meglio fare il punto in casa rossoverde prima di concentrarsi sulla partita e far passare senza colpo ferire dei momenti che potrebbero segnare non solo il presente ma anche il futuro prossimo.
La presenza di Leone al fianco di Lucarelli durante la conferenza stampa della vigilia testimonia proprio questo. Il direttore sportivo rossoverde invita Lucarelli a "stare sereno". Solo il campo, quindi, potrà mostrare se quel "stai sereno” sarà di matrice renziana o meno. Il campo, appunto. Lucarelli, pur rispondendo alle domande su stress e sull’incontro romano, è sembrato più a suo agio quando c’era da parlare della partita: “Dobbiamo fare una prestazione operaia senza valorizzare i pregi del Cosenza. Questo mi aspetto dalla squadra. Dobbiamo cercare con la massima calma di portare la barca in porto nelle prossime tre partite”.
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