La bocca è asciutta e pure amara. Alla Virtus rimangono gli elogi, ma non sai che fartene se al ritorno a casa la saccoccia dei punti è desolatamente vuota. A Trieste il tecnico Fresco si è disposto col 3- 5-2, e va detto che la squadra per un’ora abbondante ha tenuto bene il campo: difesa ordinata, pochi rischi dietro, qualche buona chance in avanti. Stessa musica nella ripresa, quando con l’ingresso di Ferrara e Fasolo, rispettivamente al posto di Danti e Momentè, i rossoblù si sono disposti col 4-3-3 con Manarin largo a destra.
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