RassegnaStampa – GdS – Arbitri, comincia l’era dell’auricolare

L’un­-due-­tre-­prova avverrà oggi, cinque gare iniziali che diverranno un libro di storia, il via alle 14,30 e sarà un po’ come andare sulla Luna: il tecno­calcio atterra ufficialmente anche in serie C. Perché ieri, nel Salone delle feste del Palace Hotel, l’iniziativa che andrà in campo questo pomeriggio ha ufficialmente preso il via davanti a 220 fra arbitri e assistenti, donne comprese (1 referee e 5 assistenti) cui è stato regalato il classico mazzo di mimose. Ieri festa della donna, oggi Festa della Parola: anche in serie C arbitri, assistenti e quarto uomo si parleranno grazie ad auricolari d’alta qualità dando di fatto una calmata agli errori e una svolta sì storica ma anche unica, perché quello italiano sarà l’unico torneo di terza serie del mondo ad adottare la tecnologia.

SAPER ASCOLTARE Da Marcello Nicchi (presidente dell’AIA) a Francesco Ghirelli (n° 1 della Lega Pro) da Emanuele Paolucci (segretario generale Lega Pro) a Danilo Giannoccaro (designatore Can Pro): Milano Marittima ha accolto non solo la due giorni di test degli arbitri della C ma anche l’inizio di un capitolo nuovo «dentro questo mondo che è la palestra del calcio di A e B ­ dice Ghirelli rivolto ad arbitri ed assistenti­, perché mettersi in ascolto e saper ascoltare è il miglior modo per migliorare se stessi».

TRASPARENZA L’attenzione è rivolta alle parole dei Grandi Capi della Lega Pro e proprio le parole faranno la differenza: tutti i componenti della squadra arbitrale di una partita saranno dotati del kit (75 nella totalità della Lega Pro) e potranno confrontarsi in tempo reale, aiutare, correggere o mantenere la rotta che in quel momento l’arbitro sta tenendo davanti a una certa situazione di gioco. «Nessuno ­ dice Nicchi­ potrà dubitare più della nostra trasparenza: noi giochiamo nella squadra dei ribelli e ci ribelliamo all’immobilismo. Questa introduzione permette all’arbitro di andare in campo sapendo che c’è qualcosa e qualcuno a supporto capace di migliorare le cose. Nel mondo, poi, non c’è una Federazione che ha permesso gli auricolari alla propria terza serie: noi sì, ed è un percorso che porterà serenità e giustizia».

PALESTRA D’ITALIA La forza dell’innovazione, in una giornata che ha voluto ricordare anche Luca Colosimo (l’arbitro di Lega Pro scomparso nel 2015), arriva da un campionato che è «la Lega calcio dei Comuni d’Italia e dei pullmini ­riprende Francesco Ghirelli ­ la palestra formativa della serie A. Dotando gli arbitri di auricolari abbiamo fatto un investimento di cui siamo orgogliosi e con sorriso,rispetto delle regole e gioco di squadra usciremo dalle forche caudine di questo campionato». Nella due giorni in Romagna ­e anche molto prima ­ gli arbitri e gli assistenti hanno svolto «test su test ­ racconta Danilo Giannoccaro ­: chiaramente gli errori si continueranno a fare ma questo attrezzo, se utilizzato bene, ci aiuterà a farne il meno possibile». Anche con l’aiuto di quei direttori di gara che hanno fatto esperienze in B.

ESCRESCENZA E GIALLO A tal proposito, Nicchi rivela che gli arbitri di Lega Pro saranno via via coinvolti nelle situazioni tecnologiche di A e B, mentre Ghirelli fa un passo indietro davanti a precisa domanda. «Le situazioni di Pro Piacenza e Matera? Nel luglio scorso, chi governava doveva metterle fuori, sono un’escrescenza del passato». E la Var? Ecco Nicchi: «E’ arrivato il momento di parlare meno della Var, che ha dato maggiore serenità e quasi azzerato le proteste, e più dei gesti tecnici. La Curva­Spal che si è svuotata? E’ un dispiacere ma serve fiducia nella tecnologia. Poi, detto che il protocollo lo scrive l’organismo internazionale, non c’è da stravolgere ma qualche aggiustamento si vedrà». Infine, un sussurro: la facoltà dell’arbitro di ammonire chi protesta in caso di chiamata­ Var o nel chiederne l’intervento, potrebbe alla lunga trasformarsi in giallo automatico per evitare dalla nascita capannelli inferociti attorno all’arbitro.