RassegnaStampa – GdS – Domani lettera alla Figc. Una soluzione per gli stipendi
Dal campo alla scrivania: il calcio ragiona su come riuscire a sostenersi, a maggior ragione se l’ipotesi di non tornare a giocare si concretizzasse. Le proposte che la Lega ha raccolto dai club saranno sintetizzate e restituite alle società e soprattutto alla Federazione in un documento strutturato. La Figc lo riceverà già domani e sarà il passo ufficiale per arrivare poi sul tavolo del governo. I club cercano un sistema per contrarre le perdite, qualcuno perché le perdite non risultino addirittura fatali. Istituzioni dello sport e della politica allo stesso tavolo: il governo al lavoro su prossimi decreti per le aziende, potrà inserire le società sportive nella categoria. Una o più leggi dello stato eviterebbero singole contrattazioni, come quella sulla possibile sospensione (o taglio) degli stipendi nel periodo di inattività dei calciatori: una delle ultime proposte condivise dalle società. Anche se in questo caso la discussione potrebbe fermarsi a uno step precedente: essere concordata dai club, recepita dalla Federazione e accettata dai giocatori. L’AIC, come sindacato di categoria, è soggetto politico: non potrebbe imporre decisioni ma dettare una strategia comune. Che è ciò che già vede impegnate le parti in causa: trovare una linea che porti a una contrattazione collettiva per evitare che ogni presidente faccia i conti con i propri tesserati. Un’idea che oggi vede la Aic in attesa: disponibile al dialogo e consapevole del momento ma ancora concentrata su altri temi. Gli allenamenti in sicurezza, per esempio, vengono prima dell’ipotesi di congelamento stipendi. Ma club e Lega confidano piuttosto in una direttiva Uefa, uguale per tutti i paesi. In un secondo momento si discuterà dell’ammontare, specie se dalla sospensione si arriverà a trattare tagli veri e propri: da calcolare in base al periodo di inoperosità,ose il campionato non dovesse riprendere, in base alle partite non giocate. Nel secondo caso sarebbe interessato il 25-30% dello stipendio. Lo riporta La Gazzetta dello Sport.