Seconda sconfitta consecutiva per la crisi certificata della Ternana (2 punti nelle ultime 4) e resurrezione del Vicenza animato da un Giacomelli in grande spolvero (non c’era nel 24 col Südtirol) che ha trovato nel Liberati un terreno davvero amico. Decisivo come nell’ultima in B (allora 21 per i veneti) stavolta capace di aggiungere al gol iniziale una prestazione davvero illuminata, da leader indiscusso. La seconda vittoria esterna dei veneti ad un mese esatto da quella di Salò.
LA PARTITA Così la sfida che doveva servire alla squadra di De Canio per cancellare il passaggio a vuoto di Pordenone è diventata invece una sorta di parata festosa per un Vicenza a cui non hanno mai fatto difetto aggressività, attenzione e maturità. La squadra di Colella, giustamente soddisfatto a fine gara «oggi abbiamo raccolto il giusto, ora serve continuità», ha sfruttato al meglio la prima occasione avuta; complice una frittata sull’asse HristovLopez-Iannarilli ma sulla precisione della parabola disegnata da Giacomelli su punizione giù il cappello. Poi ha tenuto con ordine. Grandi ha risposto presente quando Marilungo, di testa, lo ha chiamato in causa ed è stato bravo a tirare fuori dalla porta un pallone di Furlan che sembrava aver oltrepassato la linea fatale. Quella è stata la seconda svolta del match che ha quel punto ha dispensato sorrisi ai veneti con una Ternana che probabilmente accusa le fatiche accumulate nei tanti confronti ravvicinati sostenuti fin qui. «Pensavamo di poter gestire questa fase ma gli infortuni hanno caricato di tanto lavoro giocatori che ora accusano la fatica» ha detto alla fine De Canio. E la società ha deciso di mandare in ritiro da questa mattina la squadra.
SUL VELLUTO Un bel Vicenza, agile sugli esterni con Arma costante riferimento avanzato e un Giacomelli super. Squadra in grado di disinnescare la manovra lenta e scontata della Ternana, in grado di trovare qualche spiraglio soltanto sulla sinistra con il duo Lopez-Furlan. Nella ripresa il Vicenza è andato sul velluto facilitato anche dal nervosismo crescente dei rossoverdi che ha portato all’espulsione di Lopez vanificando, di fatto, l’atteggiamento spregiudicato (424) cui aveva fatto ricorso De Canio pertentare la rimonta. Una pacchia per il Vicenza che non ha più avuto alcun problema in difesa e, quando ha potuto, si è rilanciato in avanti chiudendo la partita al 33’ con un diagonale di Zonta perla gioia dei 50 tifosi al seguito e la rabbia di quelli rossoverdi con De Canio primo bersaglio dei loro strali.
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