Gabriele Gravina, a margine del Premio Nazionale Letteratura del Calcio «Antonio Ghirelli», concorso promosso dalla Figc in collaborazione con la Fondazione Museo del Calcio, non usa tanti giri di parole. «Se si vuole riformare il calcio italiano e se la Serie B ritiene di dover fare delle proposte relative alla sua autodeterminazione, lo deve proporre ma in sede di Consiglio federale». La sua posizione sul format della B è chiarissima. «Come ho già detto in più occasioni la Federazione deve riacquistare il suo ruolo centrale. Nel rispetto di questo principio ho voluto precisare che tutte le decisioni, tutto quello che deve avvenire sotto il profilo del processo interno deve passare sotto il Consiglio federale. Se qualcuno pensa che un progetto di riforma passi attraverso una semplice delibera assembleare nella propria componente è fuori strada. Siamo nel mondo federale, ci sono delle regole», ha spiegato il presidente della Figc rivolgendosi chiaramente al numero uno della Lega B, Mauro Balata.
LEGHE «I rapporti con le leghe sono molto buoni — ha poi precisato il presidente federale — Per il momento c’è sempre molta sintonia su alcuni temi, è chiaro che ci sono delle divergenze come è logico che sia. Una delle sfide dei prossimi anni sarà di sicuro la stabilità del sistema per arrivare alla famosa riforma dei campionati»
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