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RassegnaStampa – GdS – Il Frosinone non segna più. Ternana, pari con amarezza

Tutti felici e scontenti. Perché lo 0-­0 premia l’ardore della Ternana, che però avrebbe avuto bisogno di vincere, e lo stesso 0­-0 rispedisce dietro la lavagna il Frosinone, che non ha ritrovato la via del gol smarrita da 336 minuti. Con grande delusione dei circa 1.500 tifosi laziali giunti al Liberati, che non l’hanno presa bene e alla fine hanno contestato la squadra con tanto di faccia a faccia dalla curva al campo.

PROTESTA Il pareggio in questo torneo di B è però un po’ come la telefonata che allunga la vita. «Noi crediamo ancora nella possibilità di mantenere la categoria nonostante tutto» ribadisce un De Canio che ha avuto parole di apprezzamento per i suoi. È soddisfatto perché con lui in panchina è la prima volta che la squadra chiude senza subire gol (un evento da queste parti), ma non si nasconde la realtà dei fatti, ovvero la necessità di accelerare, di centrare qualche vittoria. E così, seppure con toni estremamente cauti, sottolinea come «certi fatti accaduti alla fine del primo tempo nell’area avversaria avrebbero potuto essere valutati diversamente». Già, perché al culmine di un primo tempo che la Ternana ha giocato con più verve degli avversari, un paio di trattenute piuttosto vistose ai danni di Montalto prima e Gasparetto poi avrebbero potuto generare anche il rigore indispensabile per stappare una partita che nemmeno il piede delicatissimo di Ciano è riuscito a indirizzare. Perché quando l’attaccante ha piazzato l’acuto (punizione al 32’ e colpo di testa al 40’) Sala ha risposto al meglio inchiodando il risultato sullo 0­0.

NIENTE GOL Il Frosinone ha sofferto nel primo tempo perché De Canio l’aveva studiata bene: pressing altissimo con Tremolada a costruire e Defendi a inserirsi nel cuore dell’area avversaria. Contropiede difficile per i laziali, ma Ternana incapace di concretizzare. Nella ripresa è calata fisicamente la squadra di casa e il Frosinone è cresciuto. De Canio ha speso due cambi per infortuni (Signorini e Favalli), Longo ci ha provato con la vivacità di Matarese e Paganini. Da ultimo anche con Citro «perché fino all’ultimo ho sperato in una giocata di Ciano. In certe partite un angolo, una punizione o un tiro da fermo sono fondamentali, soprattutto per noi che stiamo facendo fatica a far gol», spiega Longo, che non lamenta l’assenza di Dionisi, ma che conferma di credere alla Serie A «diretta o tramite playoff,siamo convinti di potercela fare».

Stefano Bentivogli

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