Otto maggio 2010: Marino Defendi veste la maglia del Lecce, sulla panchina dei giallorossi c’è Gigi De Canio, un gol al 92’ del centrocampista a casa dell’Ascoli permette alla squadra salentina di vincere 2 a 1 ed ottenere la sferzata finale verso la promozione in A, raggiunta di lì a pochi giorni. A quasi otto anni di distanza, Defendi e De Canio sono di nuovo insieme a Terni e sono ancora una volta chiamati alla prova decisiva in terra marchigiana. Stavolta la posta in palio è però notevolmente diversa, si chiama salvezza. Obiettivo già centrato lo scorso anno dalle Fere ancora una volta ad Ascoli, e sul quale il capitano rossoverde, che ha vissuto quella rimonta, confida ancora pure quest’anno. "Fino a che la matematica non ti condanna bisogna crederci e giocare, così faremo – dice alla vigilia di Ternana-Ascoli -, per un giocatore essere in una classifica del genere, sapendo le qualità che si hanno in squadra è difficile, spesso ci si attacca alla sfiga, ma la fortuna te la crei solo con il lavoro. Se saremo consapevoli e sicuri di questo ci salveremo, fortunatamente la classifica è sempre stata corta e questo fatto ci dà maggior forza e voglia di pensare che la salvezza si può fare".
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