Come si cambia, per non morire, come si cambia, per ricominciare. Un soffio per togliere la polvere dal vinile di Fiorella Mannoia le cui parole possono essere utilizzare per spiegare il cambio di strategia della Ternana. Un anno fa il patron Stefano Bandecchi aveva fatto dell’italianità il suo brand, strappando titoli sui principali media nazionali e applausi. Domenica scorsa, seppur in una sgambatura, hanno trovato posto Lopez e Rivas, in attesa di vedere all’opera Diakitè e forse Vives. Per capire se saranno le scelte giuste sarà necessario aspettare necessariamente il campo. Intanto, tenendo presente il Bandecchipensiero degli ultimi giorni verrebbe da aggiungere, come si cambia…per amore. Già perché il patron nei comunicati stampa o nelle interviste ha lasciato trapelare il suo innamoramento nei confronti della Ternana. Innamoramento che lo ha portato ad ingaggiare una task force di avvocati per tentare il ripescaggio, ma anche a sostenere l’allenatore Gigi De Canio alle prese con il ritiro dalle porte girevoli, con calciatori che vengono e vanno. E questa volta che hanno anche un passaporto diverso da quello italiano.
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