RassegnaStampa – Il Messaggero – La storia di Bandecchi a Terni: dalla calorosa accoglienza alla contestazione
L’arrivo suo e della dirigenza da lui capeggiata è stato accolto subito bene dalla piazza, che veniva da 14 anni di gestione Longarini mai ben digerita (che ora più di qualcuno rimpiange) e viveva un momento di incertezza proprio perché i Longarini avevano annunciato il disimpegno. Bandecchi è arrivato, ha trattato coi Longarini, è subentrato e ha subito precisato delle condizione: "Integreremo il nome in Unicusano Ternana e prenderemo solo calciatori italiani". Condizioni che la piazza ha accettato, senza il timore di vedere il nome della Ternana perdere identità, né quello di dover rinunciare a talenti non italiani. "Se questi vengono e ci mettono la faccia in modo così diretto – dicevano molti – non potranno che fare bene. E allora, ben vengano". Accoglienza calorosa, per il nuovo patron al suo primo arrivo a Terni atterrando con l’elicottero per presentarsi, portando in dote un nuovo allenatore, Sandro Pochesci che da lì a poco sarebbe diventato amatissimo dalla piazza, e annunciando l’ambizione di provare a puntare alla serie A in due anni. Musica, per le orecchie dei tifosi. Come musica lo sono state le parole rivoluzionarie dell’allenatore, i suoi messaggi passionali dati direttamente alla tifoseria e il suo calcio offensivo. Dal mercato estivo, però, prime delusioni per il mancato arrivo degli acquisti di grido attesi da molti. "Il passaggio societario non è ancora definitivo – commentavano in molti – e per questo dobbiamo attendere che lo sia. A gennaio, magari, investiranno". Nel frattempo, girone di andata a singhiozzo, bel gioco, poche sconfitte ma anche tanti pareggi, tre vittorie. "Ma i risultati, con Sandrone (Pochesci, ndr) arriveranno. Portiamo pazienza". Inviti ed esortazioni soprattutto dai canali online. E per Bandecchi, fiducia in vista del mercato di gennaio. Arrivano i primi innesti: Rigione, Piovaccari e Statella. Poi anche Repossi e Signori. Ma l’ultimo giorno, poche ore dopo l’esonero di Pochesci mal digerito, manca l’atteso botto. E allora, è contestazione. Civile, ma sempre contestazione. Vengono fuori i "Rispetto", i "Giù le mani dal nome storico della Ternana 1925". Adesso, per la proprietà, la prova d’appello è il campo: risollevarsi da una classifica pericolosa, con gli uomini oggi a disposizione. Qui comincia l’avventura…