RassegnaStampa – Il Messaggero – Ternana in Lega Pro e Bandecchi si offende

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I calciatori della Ternana appena retrocessa matematicamente in serie C, dopo sei stagioni, hanno ancora i capelli bagnati dalla doccia, quando il patron Stefano Bandecchi, presente a Vercelli, decide di irrompere durante la fase di elaborazione del lutto dei tifosi. Per carità i commenti sui Social non erano teneri nei confronti della proprietà, ma da qui a minacciare di lasciare la Ternana ce ne passa. Anche perché va nella direzione opposta a quella auspicata da tanti, cioè di ricostruire un rapporto con la tifoseria ammettendo sì gli errori ma anche delineando i piani per il futuro. Invece Bandecchi preferisce lo scontro frontale in maniera pilatesca dichiarando «di attendere le Vostre decisioni». Vostre di chi? Di chi scrive su Facebook? Dei gruppi organizzati? Del Commissario visto che in questo momento a Terni manca pure il sindaco? «Se il popolo ternano non gradisce più la mia presenza nella città di Terni e se debbo anche constatare che il mio atteggiamento è stato male interpretato, visto che non era certo mia intenzione sfidare o peggio offendere i tifosi, ma semplicemente essere partecipe di un momento così difficile mettendoci la faccia –asserisce il patron Stefano Bandecchiposso decidere, se è questo che mi chiede il popolo ternano, di mettere la squadra e la società a disposizione del Comune di Terni e di tutta la tifoseria che potranno così avere le azioni della società a disposizione da domani mattina (lunedì per chi legge Ndr)». Stefano Bandecchi era rimasto amareggiato dall’accoglienza subita da parte di una tifoseria durante la partita casalinga con il Palermo, quando decise di sedere in panchina per essere più vicino alla squadra. Un comportamento forse non ben compreso che ha avuto il bis nell’epilogo di Vercelli. Chi fa calcio dovrebbe essere allenato, suo malgrado, a finire dalle stelle alle stalle. Se dopo la partita con il Perugia i rossoverdi avessero vinto col Pescara o almeno interpretato per il verso giusto il senso della gara, probabilmente la reazione odierna sarebbe stata diversa. Ma con i se non si costruisce la storia e le quattro sconfitte consecutive dopo il derby lo dimostrano. L’imprenditore, nella parte centrale del ragionamento, sottolinea da una parte la bontà dei conti societari, dall’altra quella di aver comunque commesso degli errori: «Resta chiaro che tutti i conti sono in regola, gli stipendi pagati e ovviamente non ci sono debiti –evidenzia il patron-. Se contrariamente la città di Terni e la tifoseria vorranno che io prosegua con il mio impegno, che seppure sbagliando, è stato sempre svolto con onestà e dedizione, Stefano Bandecchi e Unicusano si impegneranno a preparare il futuro campionato con il massimo sforzo». Ed infatti l’ultima parte dello sfogo guarda al futuro chiedendo scusa: «Dal punto di vista tecnico si ripartirà rispettando l’accordo triennale preso, con il rispettabilissimo Mister De Canio. Chiedo scusa alla cittadinanza e alla tifoseria per i risultati scadenti e scandalosi che la mia gestione ha avuto, che mi impongo oggi, con rispetto e umiltà di attendere le vostre decisioni». Quali decisioni? Quelli di rossoverdi.com, per esempio, hanno subito lanciato un sondaggio. Sui Social i giudizi sono tutt’altro che benevoli anche se contraddittori. Su un punto c’è unicità di intenti: quello di togliere il nome Unicusano dal simbolo della Ternana. Sarà questo il punto di partenza?