Ha tentato il confronto con i tifosi della curva due volte, prima del fischio d’inizio e poi alla fine dell’ennesima partita da dimenticare, il risultato sono stati solo fischi e insulti, tanti insulti. Prima di andarsene dal Liberati patron Bandecchi ha cercato allora i giornalisti per sfogarsi, dire la sua, trasformandosi ancora una volta in un fiume in piena. «Sono venuto a Terni perché parte della tifoseria mi ha chiesto di metterci la faccia e io non ho intenzione di scappare. Mi prendo la briga di andare sotto la curva e vengo insultato, ma se vogliono parlare è giusto che accettino le mie risposte, sennò mi incazzo pure io». Eccole allora le sue risposte. «Stavolta non è colpa mia – ha detto in sala stampa l’imprenditore livornese -. Più che metterci 800 mila euro tutti i mesi sinceramente non so cosa posso fare. Sono andato negli spogliatoi, ho parlato con i ragazzi, ho continuato a fare tutto quello che avrei dovuto fare. Non sono responsabile di questa situazione, anzi mi sento la vittima, ecco perché la mia arrabbiatura con i tifosi».
L'articolo integrale è riportato nell'edizione odierna de Il Messaggero.
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