Cristiano Lucarelli, ora, non parla più davvero. Lo decide la società, stavolta, non l'allenatore. Parla solo il presidente, Stefano Bandecchi. Gli altri, tutti in silenzio. Questo è stato deciso ieri, a rabbia non sbollita per la figuraccia di Ternana-Venezia. Ennesima possibilità buttata via di alzare gli obiettivi, giocatori apparsi disuniti tra loro, Lucarelli uscito dal campo scuro in volto ed entrato poi in sala stampa per le dichiarazioni che, evidentemente, non sono piaciute nemmeno ai dirigenti.
L'allenatore, in sala stampa, suonava la solita musica di quanto sia deleterio scrivere e parlare non di salvezza ma di quei "dannati" playoff perché poi la squadra si blocca, mentre il suo presidente se ne stava tornando a Roma per nulla soddisfatto di lui e dei calciatori. Non a caso, forse, in un commento social ha detto che l'allenatore «dovrebbe vergognarsi», delle dichiarazioni. E ieri, annunciando la decisione di non far parlare più nessuno «a seguito delle dichiarazioni post gara dei nostri tesserati», la società spiegava che «per parlare bisogna essere in grado di capire ciò che si dice».
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