RassegnaStampa – Messaggero – Fere, l’incubo di Fermo

Bruno Recchioni maledetto. Per la Ternana, lo stadio di Fermo è un tabù da parecchio tempo. E così, la squadra rossoverde, alla ricerca di una vittoria che manca dal 27 dicembre scorso, si trova a dover provare a tornare al successo proprio su un terreno in cui la vittoria le manca da quasi 55 anni. Meno male che la cabala è considerata efficace solo per gli scaramantici e non è scienza esatta. E poi, i numeri di questa maledizione non sono poi enormi, trattandosi di cinque soli precedenti e di una sfida che manca da più di 19 anni. Domenica i rossoverdi torneranno proprio su quel campo, dove mancano dal 16 gennaio del 2000, per una sfida in serie B tra le due squadre. E in quella occasione, si perse. A nulla servì il gol rossoverde segnato da Christian Stellini (con tanto di esultanza a mitraglia), con cui si andò a pareggiare momentaneamente la rete locale segnata da Rachini. Ad affondare i rossoverdi con il gol del 2-1 fu… un futuro rossoverde: Mario Bonfiglio. I gialloblu, dunque, ne fecero due e la squadra allora allenata da Vincenzo Guerini dovette ingoiare la sconfitta. In precedenza, allo stadio fermano le due formazioni incrociarono i tacchetti in C1, nell'anno della Ternana dei record di Luigi Delneri, con la Fermana che bloccò sul 2-2 le Fere. Eroe e stella di quella Fermana era Christian Manfredini, negli anni precedenti ai suoi exploit in serie A e con le maglie di Perugia e Lazio. I gol dei canarini, però, li segnarono Di Nicola su calcio di rigore e Di Matteo. Quest'ultimo andò a beffare la Ternana costringendola al 2-2 dopo che una doppietta di Ezio Brevi aveva dato ai rossoverdi il pareggio e il momentaneo sorpasso.