RassegnaStampa – Messaggero – La Ternana è spenta, passa la Casertana
Come contro l'Avellino. Solo che una volta può esere un episodio sfortunato, se succede di nuovo allora è un problema. E così, la differenza tra la Reggina e la Ternana è semplice: la Reggina non prende gol e trova la vittoria con un rigore rimediato nel finale, la Ternana i gol li prende e si complica tutto da sola. E così la Casertana, che aveva vinto gli ultimi due confronti in campionato al Liberati lontano nel tempo, dopo 28 anni torna a Terni e vince un'altra volta. 1-0, con un tiro e un gol, neanche a dirlo da calcio d'angolo. Bellissimo, prima della gara, il momento coreografico regalato dalle due tifosrie gemellate, con i cori intonati insieme e con tante bandiere rossoverdi e rossoblu mischiate tra di loro e portate in sfilata intorno all'anello del rettangolo di gioco. Gallo conferma l'assetto tattico di Catanzaro, con il 3-5-2. Stessa squadra per i nove undicesimi.
A centrocampo c'è Defendi al posto di Damian che per l'occasione torna pure capitano, mentre in attacco Partipilo affianca Ferrante con Marilungo stavolta in panchina. Nella Casertana, con lo squalificato tecnico Ciro Ginestra a seguire i suoi dalla tribuna, l'ex Zito recupera e gioca, dividendosi con l'altro ex, Paparusso, le due fasce laterali. In attacco, la carta Floro Flores per giocare sull'esperienza. Ma la Ternana, è sempre sui soliti calci piazzati a sfavore, che soffre e subisce. Prima punizione per la Casertana al 18' e palla tirata dal limite da Laaribi con deviazione in angolo. Dallo stesso corner, difesa ferma, D'Angelo salta e la palla si infila a un metro da un immobile Tozzo. Riecco i fantasmi dell'Avellino. Ternana reattiva, capace di portare avanti palloni in velocità e anche scioltezza, ma assolutamente inefficace in fase conclusiva, tra tentennamenti e conclusioni imprecise. I secondi 45 minuti sono un assedio rossoverde. La concretezza, però, latita. Tra tiri imprecisi e palloni non agganciati in area, il tempo passa senza che si risolva nulla. Passa il tempo e cresce il nervosismo. Le conclusioni dei rossoverdi sono imprecise, mentre in un paio di occasioni ci si mette il solito miracolo del portiere avversario. Si assiste allo stucchevole festival del possesso palla senza gol. I cambi, stavolta, risolvono poco e niente. Con l'ansia nel cuore a ogni azione imbastita che si libera in un urlo di rabbia alla fine di un liscio, di una palla sbagliata, di un tiro alto e anche di una conclusione sparata via da buona posizione, come fa Marilungo nel lungo recupero. L'1-0 episodico del primo tempo diventa il risultato finale della gara. La Ternana, in classifica, ora ha perso pure il secondo posto. La non concretezza e la scarsa lucidità in fase conclusiva, si pagano. Così come si paga, a caro prezzo, il fatto di prendere sistematicamente un gol in ogni partita. Solo due volte, questa squadra ha finito la gara con la porta inviolata. Un segnale troppo palese.