Cambia la gestione del manto erboso dello Stadio Liberati e dell'antistadio Taddei. Da oggi giovedì 1 febbraio ad occuparsene non sarà più Sergio Cordaro, agronomo dell'Università Niccolò Cusano, ma l'azienda di manutenzione del verde con sede a Narni Paesaggi Umbri. La stessa azienda che si occupò della non facile gestione del prato del Liberati nella stagione 2012-2013, subito dopo il rifacimento del manto erboso voluto dall'allora presidente Zadotti ed effettuato dalla ditta milanese Specialisti del Verde. Come noto il presidente della società all'epoca di proprietà della famiglia Longarini decise per il rifacimento del prato secondo i moderni dettami della tecnologia proponendo una rizollatura totale con materiale misto erba-sintetico. Al costo di 500.000 euro, interamente sostenuto dal sodalizio rossoverde, nasceva così il prato ibrido Power Grass, il terreno misto erba naturale-erba sintetica che voleva nelle intenzioni iniziali togliere di mezzo il sottofondo in gomma, nocivo per la salute, e risolvere il problema del rinforzo dell'erba naturale. Ma il prodotto scelto era privo di omologazione e questo costrinse la Ternana a fare un passo indietro tornando al naturale, utilizzando zolle importate perché ormai il manto originale era stato smantellato. Da lì in poi i noti problemi che il Liberati, una volta tra i prati più belli d'Italia, si è trascinato fino ad oggi.
L'articolo integrale è riportato nell'edizione odierna de Il Messaggero.
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