Tempi quasi biblici, quelli della giustizia sportiva, rimarcati ieri anche dal numero 1 dello stesso Coni, Giovanni Malagò. «La giustizia sportiva che ovviamente deve essere equa e responsabile, giudiziosa e laica – ha detto -, ha una prerogativa che è assolutamente indispensabile ed è la velocità. In questo caso la velocità non c'è stata e ha creato problemi che sono sotto gli occhi di tutti». Per lui, decisiva sarà la data del 26 settembre quando «a questo punto in un senso o nell'altro, la situazione sarà chiarita. In questi giorni ne ho parlato a lungo con il sottosegretario Giorgetti e condividiamo in pieno il dovere che quello che è successo non debba più accadere».
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