«Mi ero accorto che era troppo presto per smettere. Sento che sto bene. E se uno sta bene, è giusto che giochi». Ha una bella concorrenza, in un reparto già assortito. E con calciatori, specialmente quelli riconfermati dallo scorso anno, che ritrova come compagni dopo averli seguiti come staff. «La cosa non mi fa alcun effetto. In fondo, avevo giocato fino a poco tempo fa. Loro mi chiamavano per nome anche quando ero nello staff». A discapito dell'età, appare già determinato. Andate a chiedere a Under, Zaniolo e Florenzi, tre big della Roma, la difficoltà avute a Trigoria con Mucciante sulla loro strada. E quanto vuole ancora giocare? «Non lo so. Finché ce la farò, continuerò. Non mi fisso più date, nè termini. L'ho fatto una volta e mi ero sbagliato».
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