Il Tar ha deciso. Senza decidere. E senza decidere, ha bocciato. Semplicemente, fa capire che la giustizia amministrativa non mette bocca, se l'iter di giustizia sportiva è tuttora aperto. Ci penserà il Tribunale nazionale federale, che proprio oggi si riunisce e si pronuncia. Non il Collegio di garanzia, per ora, il cui presidente Franco Frattini ha disdetto ieri le udienze convocate per oggi e lunedì. Il Tar conferma, con il suo decreto, la validità del pronunciamento del collegio del Coni dell'11 settembre, ma dice che lo stesso può ancora intervenire autonomamente se i tempi dovessero allungarsi e, addirittura, che potrebbe pure ancora accogliere il ricorso sia per riportare la serie B a 22 squadre che per ripristinare il comma D4 del regolamento sui ripescaggi spazzato via dalla sentenza-Novara. Se non ci avete capito nulla, non preoccupatevi. E' normale. Il decreto cautelare, letto e riletto, alla fine dice questo. Ci hanno dormito una notte in più, per scriverlo e dare tra le righe (ma non tanto) un segnale a tutti, quasi a dire che il Tar non può essere chiamato mentre si è in pieno iter di giudizio sportivo sui pastrocchi fatti da altri. L'interrogativo più intrigante che genera domande, del testo della decisione del Tar è legato al ruolo del Collegio di garanzia del Coni: Può ancora intervenire ma solo aspettando i passaggi nella giustizia endofederale? Oppure potrebbe farlo anche subito? I legali della Ternana, come quelli della Pro Vercelli, si sono messi al lavoro per capire come fare le prossime mosse. Si valuta la possibilità di arrivare al Consiglio di Stato. Nel testo del Tar, non compaiono riferimenti al vero oggetto del ricorso, presentato dalla Pro Vercelli e integrato ad adiuvandum dalla Ternana: il Coni, l'11 settembre, avrebbe potuto, come ha fatto, esprimersi senza riconoscere il diritto alla difesa? Oppure avrebbe dovuto ripronunciarsi? Il Tar, di fatto, non entra nello specifico. Si dice che il collegio, nel considerare inammissibili l'11 settembre i ricorsi, ha riconosciuto la competenza dei tribunali federali. Dice pure, citando il danno causato dai ritardi (periculum in mora), che la richiesta di rimettere tutto in mano al Coni per un nuovo pronunciamento, non sembra in grado di far conseguire immediatamente ai ricorrenti il risultato da loro auspicato. Risultato, tra l'altro, ancora possibile attraverso la giustizia federale (a partire dal Tnf, oggi). Ma parla pure della possibilità che il Collegio di garanzia, in caso di ritardo degli organi federali, chiamato a pronunciarsi in «unica e, quindi, ultima istanza», dopo aver assicurato il contraddittorio alle parti, accolga sia il ricorso sul format che quello sulla sentenza Novara. Il rigetto della domanda si motiva con la presenza di «scenari ancora possibili», con il proposito di rispettare la «pregiudiziale sportiva» e con il rischio che i tempi si allunghino. Dunque, c'è la giustizia sportiva, ci sono i ricorsi al Tnf, bisogna, attendere che l'iter vada avanti in quelle sedi, prima di rivolgersi al Tar, al quale una situazione così preclude la decisione. Oggi un nuovo capitolo. Tutto passa in mano al Tnf. Rieccoci al punto di partenza. E c'è chi ancora spetta il Governo.
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