RassegnaStampa – TS – Gravina: “Una C dimezzata”
Dietro alle cifre da capogiro e alle riunione plenarie, il vero tsunami è quello che si verificherà dalla Serie C in giù con il rischio concreto che gli organici dei campionati siano falcidiati dai fallimenti. Un dramma sportivo, economico e occupazionale, ma anche la (dolorosa) occasione per portare a termina quella riforma dei campionati, con conseguente riduzione del professionismo. Lo ha spiegato ieri a Radio Cusano il presidente federale Gabriele Gravina: «La Serie C soffre tanto, dobbiamo cogliere l’occasione per fare una rivoluzione culturale, un nuovo approccio nell’ambito della gestione. Le mie proposte le ho già avanzate, ci stiamo confrontando. La Serie C a tre livelli non va più bene. Bisogna tornare a un’eccellenza di Serie C di 20 squadre e poi 40 squadre di un’altra serie semi-professionistica. Per individuare le squadre che devono far parte di una Serie C d’élite basta seguire la classifica. Queste decisioni dipendono dalla Lega Pro, il presidente Ghirelli già conosce questa proposta ed è favorevole, ma dipende dalle società».
La risposta del numero uno della Lega Pro, da sempre attento alla sostenibilità dei tornei, è arrivata in serata e non è stata di chiusura: «Il presidente Gravina fa bene a sollecitare le riforme. Per il 3 aprile ho convocato l’assemblea per discutere le misure che occorre prendere per governare la fase di emergenza. Lo facciamo in una atmosfera di dolore e di rispetto per chi soffre la precarietà e l’incertezza terribile del momento. Tra il 15 e il 20 aprile riconvocherò l’assemblea per discutere il piano di crisi e strategico per essere pronti per la ripartenza e delle riforme (tra cui il campionato). Se il dolore sarà attenuato ne parleremo, altrimenti riconvocheremo un’altra assemblea ai primi di maggio. Il merito della riforma, in ogni caso sarà decisa insieme».