Goffredo Carocci ha guidato i suoi “Under 17” (fino allo scorso anno, “Allievi Nazionali”), al 7° posto in classifica con 35 punti. Al termine di una stagione ricca di soddisfazioni e di crescita costante, sotto ogni punto di vista…
Giusto mister?
“Si, sono soddisfatto. Anche se penso che si possa e si debba fare ancora meglio. Ho allenato un gruppo di ragazzi di grande talento, motivati e desiderosi di crescere, di migliorarsi. Un gruppo giovanissimo…”.
Appunto, una delle caratteristiche della tua squadra è proprio l’età media, molto bassa..
“Tredici ragazzi su 22, e mi riferisco ai calciatori di “movimento”, sono del 2000, quindi sottoquota. Poi ci sono i due portieri, uno è del ’99, l’altro del 2000. Circa la metà dei 2000 impegnati in tutto il campionato sono nostri. Questo per dire che la strada intrapresa è quella giusta e che va perseguita”.
Puntando sulla qualità…
“Esatto. Personalmente ho un’idea di gioco che parte dal miglioramento costante dell’aspetto tecnico, sia individuale che di squadra, che vada ad integrarsi con quello tattico. Sono convinto che, pur rischiando qualcosa in partita, ad esempio evitando di buttare la palla e tentare di impostare il gioco da dietro, si inculchi la volontà di giocare sempre a calcio. E’ un modo di acquisire la mentalità giusta. Ovvio poi che non va trascurato l’aspetto fisico, dalla cura personale alla preparazione di squadra”.
Ecco in merito a questo, giocando con molti ragazzi sotto età non si “perde” qualcosa a livello di “impatto” fisico?
“Forse si, è una questione fisiologica. Però, proprio nei momenti in cui si è un po’ in difficoltà dal punto di vista fisico o atletico, bisogna essere intelligenti a gestire la partita in modo diverso, evitando di metterla sullo “scontro” fisico, facendo le scelte di gioco giuste con i tempi giusti. Ecco, la nostra rosa è stata in grado, nella maggior parte dei casi, di fare questo”.
Un difetto che hai riscontrato nei tuoi ragazzi?
“In alcuni momenti ci siamo un po’ disuniti, ci è mancata un pizzico di concentrazione, ma vista la giovane età media ci poteva stare”.
Se dovessi individuare la maggior soddisfazione della stagione?
“Credo sia stata il fatto di vedere che i ragazzi, che venivano dal “blocco Giovanissimi”, hanno capito sin da subito di poter competere anche tutte le altre squadre blasonate del girone. Questo mi ha fatto estremamente piacere”.
L’ennesima convocazione di Filipponi in Nazionale (con la maglia di B Italia), sarà stata motivo di orgoglio…
“Certo, sono molto felice per lui. Matteo è un ragazzo di ottime qualità sia tecniche che tattiche. E’ bravo nelle scelte di gioco e nel palleggio. Permettimi però di citare due ragazzi che ivece non sono stati fortunati…”.
Prego mister..
“Voglio fare un grande in bocca al lupo a Pietro Paolo Gentile e Andrea Caneponi che per infortuni di diverso tipo non hanno potuto concludere la stagione con noi, ma restano parte del gruppo ed hanno fornito il loro importante contributo, anche di carattere umano”.
Bel pensiero. In conclusione, quali sono state le squadre incontrate che ti hanno destato maggiore impressione?
“Più di una, per motivazioni diverse. Se devo fare qualche nome dico Roma, Crotone e Pescara”.
Quanto margine di miglioramento ha il tuo gruppo?
“Ne ha, ed è giusto che sia così, è molto stimolante. C’è un base solida dalla quale ripartire”.
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