Ora tocca a lui. Jens Janse, terzino destro olandese con un importante passato: tanti anni da protagonista in Eredivisie, il massimo campionato olandese. Graverà su di lui l'arduo compito di sostituire capitan Fazio, ma Jens, uno degli ultimi ad uscire dagli spogliatoi dopo gli allenamenti, si dice pronto. Tesser, prima dell'inizio della chiacchierata con TernanaNews.it, si raccomanda: "Fategli far pratica con l'italiano! E' diventato bravo". Ma noi preferiamo procedere con l'inglese, che Janse, da olandese di razza, mastica ottimamente.
"Certo che sono pronto, adesso tocca a me e sono venuto qui per giocare".
Dovrai sostituire Fazio sulla fascia destra, un compito non semplice. Cosa pensi di Lito?
"E' stato sfortunato e mi dispiace per lui. Vado molto d'accordo con lui ed è un mio amico, è ovviamente un giocatore fondamentale per la squadra ed io e lui condividiamo molte cose, giocando nello stesso ruolo. Prima è toccato a lui, ora è il mio turno e sono pronto per il campo".
Hai sempre rivestito un ruolo da protagonista nella tua carriera ed il tuo curriculum è prestigioso. Perchè, allora, hai fatto fatica a trovare spazio finora qui a Terni?
"Non so, di sicuro è difficile giocare al posto del capitano quando condividete la stessa posizione in campo. Però penso di meritare di giocare, mi alleno sempre al meglio ogni giorno e voglio farmi trovare pronto ogni qualvolta il mister abbia bisogno di me".
Però hai anche avuto un piccolo sfogo sui social network in merito…
"E' vero, ma ho scritto solo che mi sentivo bene, mi stavo allenando alla grande. Poi, come hai detto tu, non sono abituato alla panchina, è una sensazione nuova e difficile per me che ho tanta esperienza: in dieci anni di massima serie in Olanda sono sempre stato protagonista, tanto che anche un top club olandese mi cercò qualche anno fa".
Ovvero?
"Giocavo al Willem II, ero il capitano e l'Ajax si interessò a me: avanzò un'offerta di un milione e mezzo di euro, ma il club la rifiutò in quanto voleva più soldi. Per dire che non mi sento proprio l'ultimo arrivato. Ma va bene così, ognuno ha i suoi spazi in una stagione lunga come questa ed i miei genitori mi hanno insegnato a non mollare mai, a lottare sempre".
Raccontaci della tua famiglia, Jens. Ora, ovviamente, sono tutti in Olanda: sei in contatto con loro? C'è qualche altro calciatore in famiglia?
"La mia è una famiglia di lavoratori, soprattutto mio padre mi ha tramandato la cultura del lavoro. Si è sempre fatto in quattro per portare i soldi a casa. Ora i miei, mio fratello ed i miei due bambini sono in Olanda, come hai già detto: la passione per il calcio l'ho presa da mio nonno, anche lui era un calciatore professionista".
E' nel vostro DNA, allora, il calcio. A che età hai iniziato a giocare?
"A 5 anni, nella squadra della mia città. Poi le prime esperienze nel VVV Venlo e al PSV, nell'Eredivisie ho collezionato in tutto 10 anni da titolare. In Olanda ho sempre fatto bene: mi sono fatto tutta la trafila delle giovanili orange, giocando a fianco di grandi campioni a livello internazionale".
Ci fai qualche nome?
"Afellay, ci ho giocato 10 anni tra nazionale e club; poi, per citarne alcuni, Emanuelson, Vlaar ed anche Huntelaar: con lui ho condiviso l'esperienza al PSV".
E' il tuo primo anno qui a Terni: ti piace vivere in Italia?
"Molto, a dire il vero, anche se è estremamente diverso da come si vive in Olanda: la vita è più tranquilla, nel mio paese si pensa a lavorare ventiquattro ore su ventiquattro e c'è molto più stress. Ho legato tanto con la gente di Terni, mi hanno tutti accolto alla grande e le persone qui sono molto amichevoli. Certo, devo migliorare con l'italiano: lo capisco, ma parlarlo è difficile".
Raccontaci dei tuoi rapporti nello spogliatoio: vai d'accordo con tutti? Hai stretto legami particolari?
"La grande forza di questa squadra è la coesione del gruppo: mi sono trovato davvero bene con tutti i ragazzi. Se devo proprio fare qualche nome, direi Popescu (ride, NdR), Piredda, Avenatti e Dianda".
Ed il lato migliore del Janse-calciatore, qual è?
"Sono un giocatore molto tecnico, abituato sin da piccolo a giocare con propensione offensiva. Ai tempi del PSV ero, infatti, un'ala d'attacco, ma all'età di vent'anni sono stato spostato in difesa e da allora ho sempre giocato, da professionista, più indietro. La mia migliore qualità è sicuramente la prestanza atletica: quando sono in condizione posso correre ininterrottamente per 90 minuti e, con il mio destro, so mettere dei buoni cross. Inoltre, sono un abile passatore: nel mio primo anno al Willem II, a 19 anni, ho vinto la classifica degli assistmen in Eredivisie: spero di fare lo stesso qui a Terni".
In conclusione, Jens: scommetto che il tuo più bel momento in carriera è il tuo, finora unico, gol a Rotterdam, in casa del Feyenoord…
"Sicuramente. C'erano 50000 persone ad assistere a quella partita, in Olanda ogni sfida ha una cornice di pubblico meravigliosa: segnare in casa del Feyenoord, che da noi è un top club, è stata un'emozione fortissima".
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