Bufera nel mondo del calcio, accusa SCIOCCANTE nei suoi confronti: “Ha picchiato la moglie incinta”

Il pallone ufficiale della Champions League 2024 (Lapresse - Ternana News9
La confessione della donna nei confronti del famoso calciatore è agghiacciante: è stato un incubo.
Il lato oscuro del mondo del calcio: perché spesso dietro la vita apparentemente bellissima dei calciatori si nasconde un lato davvero terribile. Soldi, fama, successo e belle donne: quella dei giocatori è sicuramente un’esistenza invidiata da molti.
Alcuni di loro però nascondono un lato terribilmente oscuro, una versione privata completamente diversa da quella che appare in pubblico.
Tra le mura domestiche i sorrisi si trasformano in arrabbiature e nel caso specifico in qualcosa di peggiore, davvero inqualificabile.
Quanto è venuto alla luce negli ultimi giorni lascia davvero senza parole: il calciatore ha picchiato e stuprato la moglie per anni e anni e solo adesso la vittima ha trovato il coraggio di raccontare tutto. E le confessioni portano allo scoperto una verità agghiacciante.
Le confessioni shock
La donna, rimasta volutamente nell’anonimato, dopo anni di violenze si è decisa a raccontare tutto: ha chiamato l’Equipé, noto giornale francese, raccontando la sua agonia e svelando che l’uomo che l’ha picchiata per anni è un giocatore di Ligue 1, si cui però non è stata svelata l’identità.
Ma perché la donna, che nell’intervista viene chiamata con il nome inventato di “Miriam” si è decisa di raccontare il tutto solo adesso a distanza di anni? Perché ha saputo che anche la nuova compagna del calciatore, incita, sta vivendo il suo stesso incubo e anche lei viene picchiata. “Vi ho contattato perché non vorrei che lui finisse per uccidere qualcuno”, racconta la donna ai giornalisti dell’Equipé che hanno raccolto la sua confessione.

“Io, picchiata e violentata”
“Miriam” racconta poi il suo dramma: parole da incubo che mettono davvero i brividi. “Negli ultimi anni sono stata più volte picchiata e violentata. Non erano schiaffi leggeri, ma pugni al ventre, sul viso, dappertutto. Potevo morire. Non voleva che io vedessi le amiche perché temeva che mi presentassero qualcuno. Una volta, dopo avermi violentemente picchiata, mi regalò un’auto come se nulla fosse accaduto”.
Ma il racconto shock non finisce qui: “Mi picchiava circa tre volte al mese. Una volta mi disse: ‘Andiamo a fare un giro in auto. A un tratto, dopo una scenata di gelosia, mi chiese la password per il mio profilo Instagram. Io rifiutai. Allora lui mi slacciò la cintura di sicurezza, accelerando e affrontando le curve a 200 all’ora. Un’altra volta mi picchiò in albergo e dei clienti chiamarono la reception. Da qui volevano avvertire la polizia. Lui convinse tutti che era stata solo una scenata di gelosia”. Miriam che è stata picchiata anche quando incinta. “Così uccidi il bimbo!”, gli urlai. La risposta è stata all’incirca questa: ‘Chi se ne importa, tanto non è mio figlio!”. Un incubo vero e proprio.