Dalla Serie A al tunnel della droga | Dramma per il calciatore: carriera stroncata sul più bello

Dalla Serie A al tunnel della droga - TernanaNews.it (Foto LaPresse)
Dalla Serie A fino ad arrivare al tunnel della droga, un dramma per il calciatore: la sua carriera è stroncata sul più bello
Immaginate di essere arrivato all’apice della carriera, ovvero giocare in un importante club di Serie A, e poi vedere il tuo sogno frantumarsi velocemente. Il tutto per via e colpa della droga.
Questo è quanto accaduto ad un calciatore che, adesso, non milita più nel massimo campionato italiano visto che ne ha pagato le conseguenze. La sua carriera calcistica è stata stroncata sul più bello.
L’errore, ovviamente, non può che essere il suo. A distanza di tempo, da quanto accaduto, ha trovato il coraggio di parlarne e di vuotare il sacco. Lo ha fatto nel corso di una intervista che ha rilasciato ai microfoni di “Radio Serie A“.
Aneddoti, curiosità ed episodi che nessun tifoso era a conoscenza. Il tutto è nato da un infortunio che lo ha condizionato pesantemente. Poi si è ritrovato nel tunnel della droga.
Dalla Serie A alla droga, il dramma del calciatore: a distanza di anni ne parla
Attualmente è finito a giocare nella Terza Categoria del Piemonte tra le fila del Passatore. In passato ha avuto la possibilità di dimostrare tutte le sue potenzialità tra i pali di una importante squadra come il Torino. Poi, un infortunio, ha cambiato per sempre la sua vita. In negativo. Con forza e coraggio, però, Lys Gomis è riuscito a superare questo difficile momento, tra alcol e droga. Non è stato facile visto che, come annunciato dallo stesso classe ’89, ha dovuto chiedere aiuto.
Queste sono alcune delle sue dichiarazioni: “Quando tutto sembrava bello ho avuto quell’infortunio che non ho avuto il coraggio di affrontare. Io non ho avuto la forza di rientrare dopo l’infortunio a Teramo, in Serie C. Quindi mi sono arreso. La cosa che mi ha turbato di più è di aver smesso per l’infortunio. Avevo 30 anni. Da lì è cominciato tutto. Sono andato in depressione. Mi sono sentito inutile per la società. Non avevo più uno scopo ed ho iniziato ad assumere dipendenze da alcol e sostanze stupefacenti“.

“E’ stata la scelta più importante della mia vita”, la rivelazione toccante del portiere
“Un anno fa mi sono guardato allo specchio e non riconoscevo la persona che c’era dall’altra parte. Mi sentivo perso. A quel punto ho accettato di avere un problema. Per me l’unico modo per uscirne era: o morire o chiedo aiuto. Per fortuna ho avuto coraggio di chiederlo. Ho chiamato Narconon Piemonte dove c’era Natasha. Un centro per tossicodipendenti” ha dichiarato l’ex Torino.
Non è stato semplice fare il primo passo: “All’inizio non volevo entrarci perché non lo reputavo il posto giusto per me. E’ stata la scelta più importante che abbia fatto nella mia vita dopo mia figlia. Ho capito il valore dell’umanità che c’è lì dentro. Ed anche il valore di chiedere aiuto e di uscirne grazie agli altri. Affidandomi alle persone che ora reputo amici“.