Maradona non doveva morire: dopo anni arriva lo sfogo | “Ce lo avevano promesso…”

Diego Armando Maradona - fonte Lapresse - ternananews.it
Dopo quattro anni e mezzo è arrivata una dichiarazione che riapre la vicenda della morte del Pibe de Oro: ecco qual è.
Il 25 novembre 2020 ha segnato una delle date più nefaste del calcio internazionale. La morte di Diego Armando Maradona, uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, aveva preso tutti alla sprovvista. Se ne era andato a soli 60 anni lasciando tutto il calcio in lutto.
Ufficialmente la causa della morte è un edema polmonare acuto conseguente ad insufficienza cardiaca. Fin dai primi giorni in cui la notizia era uscita, però, era chiaro che c’era qualcosa che non andasse.
E così, l’11 marzo 2025 si è aperto il processo penale per la morte di Maradona. Sono ben otto gli operatori sanitari che al momento sono imputati per omicidio semplice con dolo eventuale. Le accuse a loro carico sono pesanti, ovvero aver agito con negligenza omettendo controlli fondamentali. Rischiano pene comprese tra gli 8 e i 25 anni di carcere.
A parlare, durante il processo, c’è stata anche la figlia del grande campione argentino, ovvero Dalma. L’attrice, oggi 38enne, ha dato la sua versione di come sono andate le cose, svelando retroscena importanti.
La figlia di Maradona parla della morte del padre
“Il trattamento che ha ricevuto è ancora oggi molto doloroso per noi”, ha detto Dalma, chiamata a testimoniare sulle cause della scomparsa del padre Diego Armando Maradona. “Quando ci hanno detto che stava agonizzando e nessuno lo ha aiutato, questo ci fa ancora soffrire“, ha poi aggiunto la donna.
In particolare, Dalma se la prende contro Leopoldo Luque, il medico che aveva operato il padre e che poi aveva deciso il ricovero domiciliare. Le sue parole saranno importanti per stabilire la versione dei fatti e capire se c’è stato davvero un dolo da parte dei medici che si sarebbero dovuti prendere cura di lui.

La versione di Dalma Maradona
“Ci avevano promesso infermiere 24 ore su 24, persone che potevano dargli le medicine”, ha confermato Dalma. Che ha poi aggiunto che il padre le “manca ogni giorno della mia vita e mi dispiace sapere che se avessero fatto il loro lavoro, questo avrebbe potuto essere evitato”.
A testimoniare anche Victor Stinfale, ex avvocato e amico di Maradona. “I medici erano preoccupati per la dipendenza di Diego e non si preoccupavano del cuore. In teoria ci sarebbero dovuto essere più medici, con Luque pronto a dare una mano. Se ci fosse stato tutto questo, penso che si sarebbe salvato“, ha testimoniato l’uomo.