“Nessuna violazione”: clamoroso Sinner | Arriva l’annuncio a sorpresa dopo la squalifica

Jannik Sinner - fonte X - ternananews.it
Lo scandalo doping di Sinner continua a far discutere. E ora c’è un vero e proprio colpo di scena: ecco il perché.
Da ormai diversi mesi non si parla di altro. E ancora una volta, torna a far discutere lo scandalo doping che vede come protagonista Jannik Sinner. Il tutto nonostante la squalifica di tre mesi che ha ufficialmente colpito l’altoatesino e che lo terrà fuori dal campo fino a maggio.
Prima c’era stata l’assoluzione da ogni accusa, poi a settembre il colpo di scena che nessuno si sarebbe aspettato. Ovvero il ricorso presentato dalla Wada. A metà aprile si sarebbe dovuta tenere l’udienza su Sinner, ma alla fine c’è stata la svolta inattesa.
I legali di Sinner sono infatti arrivati ad un accordo con l’Agenzia Mondiale Antidoping. E sono scattati così i tre mesi di squalifica che l’altoatesino sta scontando proprio in queste settimane.
Anche se ufficialmente chiusa, la vicenda Clostebol continua a suscitare clamore. Questa volta, a parlare del caso (ma anche di quella della tennista Iga Swiatek) è stato un pezzo grosso dell’ITIA. Che ha svelato il retroscena inatteso sulla vicenda.
Sinner, un nuovo retroscena dello scandalo doping
A fare queste dichiarazioni è stata Karen Moorhouse, che è la direttrice generale dell’ITIA. La donna ha tenuto a ribadire la correttezza dell’operato dell’Agenzia antidoping nei casi di Jannik Sinner e Iga Swiatek. Lo ha fatto nel corso di un’intervista rilasciata all’AFP, respingendo in questo modo le accuse di scarsa trasparenza e specificando che le comunicazioni dell’ITIA sono sempre state conformi alle normative.
“Si è erroneamente creduto che stessimo annunciando test positivi, quando in realtà stavamo annunciando sospensioni provvisorie“, ha chiarito, sottolineando che queste scattano soltanto se il giocatore non presenta ricorso entro il massimo di 10 giorni.

L’ITIA chiarisce la posizione di Sinner
Un altro tema di cui Moorhouse ha discusso nel corso dell’intervista riguarda la mancanza di sanzioni nei confronti dell’entourage di Sinner. In particolare, sono usciti fuori i nomi del fisioterapista Giacomo Naldi e del preparatore atletico Umberto Ferrara. Moorhouse ha spiegato che le regole antidoping puniscono solo le violazioni che implicano un’intenzionalità di doparsi. Che nel caso di Sinner, non ci sarebbe stata.
“Nel caso Sinner, secondo la consulenza legale che abbiamo ricevuto, non c’era alcuna giustificazione per perseguire nessun membro del suo entourage, perché mancava il presupposto, ovvero l’intenzionalità di assumere sostanze dopanti”, ha ribadito la direttrice generale dell’ITIA.