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Doppio ex Cejas: “Indimenticabile la Ternana, ma porto nel cuore anche il Latina”

Indimenticato protagonista della promozione in B della Ternana di Toscano e del Latina di Pecchia e Sanderra, Max Cejas è oggi la guida del centrocampo del Forlì, che sarà impegnato nella semifinale dei playout di Lega Pro contro la Torres.Tuttolatina.com ha intervistato il centrocampista argentino in occasione della partita di domani pomeriggio tra i nerazzurri ed i rossoverdi.

Come ex, sei rimasto nel cuore delle tifoserie di Ternana e Latina. Quali differenze hai trovato tra le due piazze?

Terni, rispetto a Latina, ha più storia nel calcio professionistico. La Ternana ha militato spesso in B, qualche anno anche in Serie A, lì sono passati tanti giocatori di spessore, come Miccoli e Zampagna, tanto per citarne due. Alla fine, però, la passione per la squadra è più o meno la stessa e i pontini amano il Latina quanto i ternani amano la Ternana.

Come mai molti ex, sia della Ternana che del Latina, restano così legati a queste due città? È una cosa che è molto difficile da trovare altrove

A Terni abbiamo fatto una grande impresa perché l’anno prima la squadra era retrocessa. Io ed altri giocatori di quella squadra siamo rimasti lo stesso e la gente ha apprezzato molto questa scelta. Gli ultimi anni della Ternana erano stati molto travagliati, con contratti milionari e risultati che non arrivavano. Noi siamo stati bravi a riportare i tifosi allo stadio e poi è normale che loro si siano affezionati a quella squadra, anche perché si era creato un rapporto eccezionale con tutti, facevamo beneficenza fuori dal campo e la società è stata molto brava a rafforzare questo legame. E poi io ho anche la ragazza di Terni, ecco perché sono così legato a quella città…

La Ternana è cambiata molto rispetto alla promozione di due anni fa, quest’anno era partita con l’obiettivo di salire in Serie A ed invece si ritrova a lottare per la salvezza. Ti aspettavi una stagione così complicata?

Della squadra che salì in B due anni fa sono rimasti solo tre o quattro giocatori, a volte giocano, a volte no. Pensavo potessero fare di più, il campionato cadetto, così come la Lega Pro, è cambiato molto, il livello si è abbassato e non bastano soltanto i grandi nomi per fare un torneo di vertice. La Ternana che vinse la Lega Pro due anni fa non era stata costruita per salire, così come il Latina, senza il lavoro della presidentessa, forse non avrebbe fatto quell’exploit. I meccanismi di una squadra funzionano grazie all’allenatore ed al gruppo, che sono cose molto più importanti rispetto al valore del singolo giocatore.

Hai lasciato il Latina mentre iniziava ad affacciarsi in zona playoff, oggi i tuoi ex compagni lottano per il secondo posto. Avresti immaginato un campionato di alta classifica quando sei andato via?

Sì me l’aspettavo, anche nel periodo in cui ho giocato un po’di partite, ho visto che eravamo una squadra tosta e difficile da affrontare. Anche senza avere i fenomeni, come il Palermo o l’Empoli, la sensazione di poter fare qualcosa di positivo c’era. Quando sono andato via ho detto ai tifosi di restare tranquilli perché, pur non essendo stata costruita per vincere, questa squadra avrebbe lottato fino alla fine.

Sei rimasto in contatto con i tuoi ex compagni?

Sono rimasto in contatto con Cottafava, con Milani, con Gerbo, con Ghezzal che conoscevo già da prima. Col mister no perché non avevo il numero quando stavo a Latina…I rapporti con i miei ex compagni sono rimasti molto buoni, poi il calcio è così, loro fanno delle scelte, chiunque abbia preso questa decisione l’ha fatto per il bene del Latina.

Sarai allo stadio domani?

Purtroppo ci alleniamo domani pomeriggio, altrimenti sarei venuto sicuramente al “Francioni”.

Un bilancio della tua stagione a Forlì? 

Sono arrivato che eravamo noni e siamo rimasti in quella posizione. Io ho sempre lottato per vincere o per andare ai playoff, qui, con tanti giovani, non è stato facile fare un campionato di alta classifica, soprattutto quando arrivi a gennaio e c’è meno tempo per ambientarsi. Adesso vedremo come va a finire, abbiamo il playout con la Torres e speriamo che vada bene, visto che qui ho un altro anno di contratto e se dovesse andare male rimarre

Stefano Bentivogli

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